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Quanto è giusto, Signore, il tuo operare

quando tendi la mano

ad ogni ora della vita

senza nulla mai ricevere?

Riempi i vuoti di ricchezza

che apre alla salvezza.

 

Il tuo sguardo, Signore, si dilata

e valica ogni giustizia terrena

perché anche gli ultimi siano primi.

Rompi le sbarre che imprigionano

si spalanca l’amore

in un rinnovato stupore.

 

Quali sono i nostri meriti, o Dio?

Una fede disincarnata

lontana da una visione meritoria

partorisce vento

mostra l’altrui inadeguatezza

il limite della fragilità.

 

Amore gratuito ci offri, Signore,

che libera da ogni mormorio

dai turbamenti di un cuore avaro

capace di vendetta e di rivalsa

verso chi, pagato con lo stesso prezzo,

gode di quanto ricevuto.

 

È difficile accettare la tua giustizia, Signore!

Eppure nella fatica di seguire la tua via

si apre lo scrigno del cuore

a riempire le mani vuote

in questo mondo di solitudine

che ritrova l’altro come suo simile.

 

Sei il Dio che fa sorgere il sole sui giusti e i cattivi!

La tua misura è l’amore

che vince la schiavitù dell’egoismo

la prigione della separazione

e apre alla vittoria del tuo respiro

la nuda natura umana.

 Don Pino