Sei la Vite, Gesù, così grigia e fredda,
nella infinita sofferenza
del tuo corpo crocifisso
dalle cui piaghe sgorga sangue
come linfa che irriga e irrora
i tralci potati
dalle tue membra
nell’attesa di nuovi germogli.
Sei la Vite, Gesù, senza bellezza,
e giunge il rigido inverno
che intorpidisce le carni
per i rami recisi e ormai morti
gettati nell’incandescente fuoco,
rinnovato calore
che infiamma d’amore il cuore:
novella vita rigogliosa.
Sei la Vite, Gesù, noi i tuoi tralci!
Senza di te la morte,
uniti a te tutto rinasce
nel verde delle foglie
negli acini maturi
florida vigna
per il vino della festa:
amore senza fine.
Sei la Vite, Gesù, piantata nella terra,
noi tuo frutto
che nutri
come i filari
carichi di grappoli
gustosi e inebrianti
dopo faticosi inverni
dopo gelide tristezze.
✠ Don Pino
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