21 dicembre – A servizio della Vita
+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,7-10
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Cristo, sorgente dell’amore vero
Gesù è l’unico pastore che ama in maniera totale e fedele, fino alla fine. Sulla croce si manifesta come il buon pastore che non prende la vita degli altri, ma dà la vita sua agli altri. Il pastore, chi ci ama veramente, non ci tiene sotto ricatto, non esercita forme di controllo e una gestione autoritaria; la voce del Pastore fa sentire la sua amorevole discreta vicinanza, ci spinge a uscire da reticenze e chiusure che formano quasi un carcere nel quale si vive da autoreclusi. Il pastore ci fa sperimentare quale sia il vero amore. Il falso amore genera in noi ansie, timori, sensi di colpa e d’inferiorità. Il vero amore, quello che Dio ci offre, ci tira fuori dal buio delle nostre incertezze, non solo per vedere la sua luce gentile che ci avvolge e ci accarezza, ma anche per essere luce e gioia per gli altri.
Signore Gesù, tu sei la porta da attraversare per imparare da te ad amare e a vivere. Tu vieni non per esigere ma per dare, non per condannare ma per salvare, non per gettare lacci ma per sciogliere nodi, non per alimentare sensi di colpa ma per riconoscere la propria debolezza e lasciarsi curare, non per ferire ma per guarire. Donami la sapienza di saper discernere tra la voce di chi o di cosa mi lusinga per rubarmi la libertà e quella di chi mi ama per donarmi la vita. Mi chiedi fiducia perché tu mi possa dare la salvezza, io chiedo a te lo Spirito Santo perché possa ricevere da te la vita, la vita eterna.
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