Carissimi ragazzi, giovani, docenti, dirigenti scolastici, operatori, famiglie tutte,
oggi inizia un nuovo anno scolastico. Proprio perché “nuovo” mi auguro che sia un anno al quale, dopo questo lungo tempo vissuto nella paura della pandemia, possiamo tutti guardare con fiducia e speranza.
Dal mondo della scuola parte un forte annuncio per tutti: voglia e bisogno di rinascere facendo fruttificare tutto ciò che questo tempo, scuola di vita, ci ha insegnato perché possiamo riprendere a seminare tra i solchi della storia il desiderio e il bisogno di ascoltarci, di ricevere e dare per il bene di tutti; la voglia di camminare insieme per costruire un’umanità dove l’uomo ritorni ad essere il centro; la voglia e il desiderio di contribuire, ognuno nel suo specifico ruolo, a intessere relazioni di fraternità e di giustizia che facciano cadere luoghi comuni dove i distinguo vorrebbero prendere il sopravvento.
Ieri a Budapest, dove ho partecipato alla conclusione del Congresso Eucaristico Internazionale, durante la S. Messa, Papa Francesco ci ha ricordato: “La croce, piantata nel terreno, oltre a invitarci a radicarci bene, innalza ed estende le sue braccia verso tutti: esorta a mantenere salde le radici, ma senza arroccamenti; ad attingere alle sorgenti, aprendoci agli assetati del nostro tempo”.
Indipendentemente se si è credenti o meno, penso che l’analisi di Papa Francesco guardi molto lontano alla luce di un passato che ha sempre da insegnarci qualcosa e che non va mai dimenticato o interpretato secondo logiche di pensieri personali. Ci ha ancora detto: “Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo anziché integrarlo. Quante volte nella storia è accaduto. Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più”.
Da qui l’impegno “a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell’antisemitismo che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta. Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità”.
A tutti dico: Coraggio! Riprendiamo con entusiasmo, applichiamoci con rinnovata dedizione e profitto: tutti siamo l’oggi della storia e, per chi è credente, l’oggi di Dio che vuole agire in noi e attraverso di noi.
Vi abbraccio con affetto paterno e vi benedico.
Buon anno scolastico 2021/2022!
✠ Don Pino
Matera, 13 settembre 2021
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