I dati
Km²
ABITANTI
Craco
La prima testimonianza relativa al nome del paese risale al 1060 come “Graculum”, che significa “piccolo campo arato”. Nel X secolo, infatti, grazie alla presenza di comunità monastiche, vi fu un intenso sviluppo dell’agricoltura, che favorì anche lo sviluppo demografico, in quanto la gente, per lavorare nei campi, si insediò intorno ai centri religiosi.
In seguito alla frana del 1963, però, per circa dieci anni, cominciò il lento esodo dei crachesi, fino al completo abbandono dell’abitato nel 1974.
Craco comunque custodisce un ricco patrimonio religioso:
- il convento francescano con l’annessa chiesa di San Pietro Principe degli Apostoli, di cui è rimasta in piedi solo la zona absidale, costruiti intorno al 1630, fuori dalla cinta urbana;
- la chiesa della Madonna della Stella, costruita nella prima metà del XVII sec., nella quale si può ancora notare l’altare maggiore, in marmo intagliato intarsiato, e una cancellata in ferro battuto tra la navata ed il presbiterio;
- la chiesa madre, dedicata a San Nicola Vescovo, edificata intorno al XIV sec., che presenta, esternamente, un ingresso monumentale ed un maestoso campanile; internamente, preziosi altari marmorei di arte barocca.
Patrono di Craco è San Nicola Vescovo, che si festeggia il secondo sabato di ottobre.
Craco fa parte della Vicaria pastorale Mare.
L’unica chiesa parrocchiale presente è quella di S. Nicola Vescovo.