Stranieri nella tua casa, Signore,
soffriamo per il tuo silenzio,
inspiegabile indifferenza,
risposta che ferisce
sentendoti passare oltre
il dramma che ci consuma.
Eppur tu sei l’incontro
di ogni uomo che ha fame di vita,
sete di giustizia e di pace
perché riceva nuova linfa
riprenda il suo cammino
nei sentieri della storia.
Come Cananea, gridiamo a te, mio Dio,
arsi dall’atroce fuoco
per affetti malati
di figli segnati dal tempo
induriti nel cuore
bisognoso di tornare carne.
Basta raccogliere le briciole, Signore,
ai piedi della tua mensa!
Tu annulli le differenze
tra figli, uomini e cani
ti preoccupi della loro fame
perché tutti figli da sfamare.
Riconosci la grandezza della fede, Signore,
in una donna pagana
che soffre come ogni mamma
ritrovandoti nel suo intimo
che diventa più fecondo
nell’amore tuo, Dio incontrato.
Tu, Padre, felice di ridare la vita
ad ogni figlia guarita
consegnata tra le braccia della madre
il cui grembo fecondo
partorisce l’agire tuo:
sorriso che unisce il cielo e la terra.
✠ Don Pino
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