SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI (18 – 25 gennaio 2023)
“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Is 1,17)
Giordano Donato O.S.B.
L’annuale appuntamento della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) induce i credenti ad un approfondimento di come è vissuta la prima “Nota” distintiva della Chiesa, professata, con differente comprensione, nella recita del Simbolo di Fede.
Il tema biblico su cui riflettere, elaborato dalla Commissione preparatrice (Consiglio delle Chiese del Minnesota), è un passo tratto dal cap. 1 del libro del profeta Isaia, vv. 12-18, riassunti nell’espressione: “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Is 1,17). Il profeta vive in un periodo critico della storia d’Israele, momento di decadenza religiosa e morale, e ha il delicato compito di richiamare i suoi connazionali all’osservanza autentica dell’alleanza. In particolare, Isaia pone in evidenza la disgiunzione nel culto tra l’azione esteriore e l’atteggiamento interiore, in cui gli atti servono solo ad acquietare la coscienza senza risanare l’ingiustizia e l’iniquità della vita pratica. Il culto autentico e la vera preghiera, quando partono dal cuore, devono contribuire a instaurare un nuovo ordine di rapporto tra gli uomini secondo il volere e la giustizia divina: soccorrere i poveri e gli oppressi, aiutare gli indifesi e gli emarginati, etc. Per bocca del profeta, Yahvè invita il suo popolo a fare autocritica, attraverso il riconoscimento del proprio peccato, per intraprendere un cammino di conversione, con umiltà, docilità e obbedienza alla Parola.
Ad un’analisi strutturale, abbiamo una prima parte incentrata sul “no” di Dio a una prassi cultuale e liturgica puramente formale (attuale anche per noi) e una seconda parte contrassegnata da una serie di indicazioni e imperativi in cui la Parola di Dio diventa esigitiva e precettiva (da mediare culturalmente nel nostro contesto socio religioso). L’espressione “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia” esprime in sintesi il volere del Signore. Imperativi che tracciano i binari della conversione, dove il bene fatto quaggiù ai fratelli è caparra e preludio dei beni celesti, e la giustizia da realizzare quaggiù è la “nuova giustizia” del Regno, superiore a quella farisaica, inaugurato da Cristo (cf. Mt 5, 20).
Il richiamo del profeta è molto esplicito e si presenta oggi attuale per le comunità cristiane divise tra di loro, chiamate a precisare la loro posizione tra di loro e dinanzi a Dio. L’ecumenismo è un cammino difficile e sofferto, le cui porte si varcano in ginocchio (cf. Congar). Per le Chiese guardare insieme a Cristo implica anche prendere coscienza delle proprie fragilità, per chiedere allo Spirito la grazia necessaria per perseverare nell’onestà in un dialogo aperto e in una collaborazione feconda. Esse, con il loro comportamento sono chiamate a una testimonianza della loro fedeltà al progetto di Dio e alla sua Parola, soprattutto impegnandosi a esaudire la preghiera del Signore: Ut omnes unum sint. E’ questo il compito del movimento ecumenico, suscitato dallo Spirito Santo, per il ristabilimento dell’unità, segno dei tempi non ancora da tutti recepito.
L’approfondimento del passo d’Isaia, in questa Settimana di preghiera, ci aiuti a essere “giudici” di noi stessi, con una riflessione intra e inter ecclesiale che faccia emergere la responsabilità dei cristiani e delle chiese anche nei confronti delle divisioni nell’intera famiglia umana, nonché delle sue drammatiche conseguenze a livello sociale, economico ed ecologico. Solo in unità tra di loro e in Cristo le Chiese potranno offrire un reale contributo alla lotta contro i sistemi iniqui di oppressione della persona umana, di ingiustizia sociale, di distruzione del creato, per innescare un processo di ristabilimento del bene comune (Imparate a fare il bene) e la costruzione di un sistema di vita più equo e giusto (Cercate la giustizia) secondo il progetto di Dio. Solo insieme si possono piantare i semi della giustizia e della pace. E mentre operiamo per l’unità dei cristiani e preghiamo per essa, apriamo il cuore alla speranza per superare i tempi difficili che stiamo attraversando.
Il Signore accolga la nostra preghiera, ci benedica e ci sostenga in questo cammino.
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