Dov’è, Signore, il difensore
degli oppressi,
sotto il giogo
di grevi ingiustizie
che sfiancano la pace
nei giochi di potere
di ricatti
su mense imbandite
mentre scorre copioso
il sangue innocente?
Con le mani alzate al cielo
come Mosè, Signore,
t’invochiamo gementi
cerchiamo sostegno
alle stanche membra
vigore alla flebile voce
per ritrovare speranza
tra le macerie umane
nei sentieri interrotti.
Nell’intimità con te, Gesù,
il cuore batte incessante
come alla porta blindata
del giudice disonesto
che frantuma
fino ad avere giustizia
rendendo ogni attimo della vita
una dolce preghiera
un inno di lode.
Ci spingi, Signore,
a guardare nell’intimo umano
per cercare il divino
fede ardente
che brucia e non consuma
perché è preghiera
raccolta ai piedi della Croce
consegnata alla vita
nell’abbraccio inchiodato.
✠ Don Pino
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