Seleziona una pagina

Alla tua mensa, Gesù,

gustiamo

il tuo corpo:

cenciosi ma colmi di luce,

inerti ma ricchi di te

testardi ma rivoluzionari della storia.

Ti siamo tutti cari:

Lazzaro bramoso di te

l’epulone perso

in un abisso incolmabile

indifferenza

che crea distanza.

 

Alla tua mensa, Gesù,

gustiamo

la fraternità:

sguardi che s’incrociano

sorrisi che si intrecciano

mani che si stringono

passi verso la stessa meta

per vivere con te

per sempre

tra i pascoli di eternità

ruscelli di paradiso,

cieli d’infinito.

 

Alla tua mensa, Gesù,

gustiamo

la comunione

per essere te

rivestiti di Dio

spogli dell’io,

tarlo che consuma

arsura senza vita.

Lo sguardo traboccante

di spazi eterni

accoglie il grido dei poveri.

 

Don Pino