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Audio dell’omelia

Sono grato al Signore per questa celebrazione che la paternità e l’affetto dell’arcivescovo Pino mi permette di presiedere. Come sacerdote materano di questa chiesa sono orgoglioso e onorato, contento e ringrazio la Madonna della Bruna per avermi sempre accompagnato nella fede e vita cristiana. Ringrazio i confratelli sacerdoti, tutti i seminaristi, la chiesa materana; ringrazio le autorità civili e militari e tutto il popolo di Dio, sempre affettuosi e accoglienti del mio cammino e della mia presenza.

Ogni festa come questa della Madonna della Bruna è sempre il segno dell’incontro di amicizia e amore, devozione e preghiera del popolo con Dio.  E quando è Maria colei che porta al Signore, è visibile la grande partecipazione di fede della nostra città di Matera. Noi oggi qui riconosciamo che Dio visita Maria per donarle Gesù e che lei si lascia visitare. Lasciamoci anche noi visitare dal Signore attraverso la festa, che non sia considerata e vissuta solo come momento folcloristico o semplice manifestazione del sacro!

Cogliamo l’occasione propizia che ci è donata per crescere come cristiani.  Il Signore ci visita, non sia considerato un estraneo nella nostra vita, qualunque situazione si viva! Viene per amare, aiutare, sostenere, offrire misericordia e perdono per appartenere al nostro quotidiano.  A volte abbiamo perplessità, dubbi su ciò che ogni giorno ci attende, stanchezza e delusione per progetti che non si realizzano, incertezza e paura di fronte a tanta violenza, indifferenza, disinteresse.  

Lasciamoci visitare da Maria perché ci porti Gesù! Anche Elisabetta ha accolto la visita di Maria ed è stata ricolma di Spirito Santo, una vergine e una sterile toccate dalla grazia di Dio per diventare feconde e dare la vita di Giovanni il Battista e di Gesù.

Lo Spirito Santo a noi è già donato. Quale novità di vita ci porta e suscita in noi!

Quante sterilità viviamo nelle relazioni, nell’impegno ad essere cristiani, nella disponibilità e generosità verso gli altri circa il vuoto di valori e significati profondi di vita. Dio interviene e feconda con la sua grazia e il suo spirito Maria ed Elisabetta perché credono. Come loro anche noi dobbiamo avere fede per vivere bene.

Beata tu perché hai creduto. La festa della Bruna sia un forte momento di fede in particolare di tutto il popolo materano e sia occasione di testimonianza fraterna a quanti come turisti ci visitano.  Sia occasione per allargare i confini della città e facilitare l’incontro e l’accoglienza di tanti.

Solo credendo riusciamo a sperimentare l’intervento e la visita di Dio nelle nostre case e nella nostra storia perché come Maria (Benedetta tu fra le donne) anche noi siamo continuamente benedetti da Dio.  Dio dice bene di noi, fa il bene in ognuno di noi: il Signore e tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente, così dice Sofonia nella lettura ascoltata. Egli Dio abita nel nostro cuore e nel nostro operare.  Anche a noi è data in modo diverso la grazia di Dio e dobbiamo riconoscere come Maria le grandi cose che sa compiere anche in noi e cantare: l’anima mia magnifica il Signore.

Chi di noi ha il coraggio di dire che Dio non ci ha donato nessun bene, che non ci aiuta, non ci migliora, non ci rende più sicuri e sereni? Certo possono esserci problemi di salute, ristrettezze economiche, umiliazione o fallimenti ma il Signore ci è vicino, non viene meno. Allora non scoraggiamoci, non lasciamoci cadere le braccia, diventiamo capaci di speranza, di gioia come dice San Paolo e di festa come il 2 luglio, il giorno più lungo dell’anno che vorremmo poter ripetere ogni giorno per l’entusiasmo che dona ad ogni famiglia, tra amici in tutta la città.

La festa allora sia occasione di fraternità e condivisione di impegni e servizio come per le associazioni coinvolte dei Pastori, degli Angeli del carro, dei Cavalieri, del Comitato e dei tanti che in vario modo preparano e organizzano la festa, qui in Cattedrale, nella chiesa di Piccianello, per le strade le forze dell’ordine e così via.

Le visite però si ricambiano come è buona tradizione del popolo materano!   

La Madonna della Bruna ha visitato varie comunità suscitando comunione e creando unità come con i discepoli nel cenacolo, dai paesi alla città; ha incontrato bambini giovani, anziani, famiglie; molti hanno ricambiato la visita con una preghiera, un’offerta, soprattutto con la devozione affettuosa alla nostra madre celeste.

L’essere visitati da Dio, dalla Bruna, ci sollecita oggi a fare anche noi visita all’umanità, alle sorelle e ai fratelli che attendono che qualcuno amorevolmente si chini su di loro con l’umiltà della carità. Dobbiamo visitare i fratelli in difficoltà non per curiosità perniciosa o pettegola ma come suggerisce San Paolo nella Lettera ai Romani nel bene e con stima, nella condivisione delle necessità e bisogni altrui, nella consolazione per chi soffre ed è nella tribolazione; con affetto fraterno, con la speranza della fede della preghiera, in punta di piedi, con amore discreto, senza ipocrisia, nel silenzio della carità operosa che sa ospitare l’altro nel proprio cuore, nella propria vita, con l’umiltà dell’amore gratuito.

Come Maria canta nel Magnificat Dio visita con giustizia, è benevolo con gli affamati, misericordioso in ogni tempo e con tutti.  Dio rende grandi e potenti i piccoli e gli umili per disorientare e disperdere coloro che pensano di poter dominare con superbia i propri fratelli e sorelle. Il Signore ci invita all’annuncio coraggioso della fede e alla testimonianza della vita cristiana. Allora come vivere la nostra festa della Bruna se non nel confermare anche quest’anno in modo rinnovato la nostra fede in Gesù? Guardando a Maria, seguendola in processione per le vie della città a lei consacrata, chiedendole di proteggerci e aiutarci a crescere e maturare su possibili vie di fraternità e di pace per tutti e con tutti, vicini e lontani.

Il salmo ci faceva ripetere “la tua visita Signore ci colma di gioia”. E allora l’incontro qui a messa nell’Eucarestia ci orienti a vivere serenamente la festa nella quale chiediamo alla Madonna della Bruna che ci protegga dalle incertezze e tristezze e ci aiuti a vedere il Signore che cammina con noi, come i discepoli a Emmaus sulla strada della vita perché susciti noi la gioia.

Non posso che concludere affidando alla Madonna della Bruna tutte le preghiere e le invocazioni del popolo di Matera e di chi ci sta visitando in occasione della festa.

Personalmente mi lascio avvolgere dal suo manto di amore e tenerezza e affido la mia vita e il mio ministero alla sua protezione materna.

Evviva Maria!